Datteri!

Recentemente un noto chimico ed un altrettanto seguito biologo hanno sottolineato più volte il fatto che lo zucchero è zucchero e non cambia assolutamente nulla consumarlo tramite un dattero o tramite zucchero di canna.

E’ stato fatto un post apposito per confrontare le calorie e i nutrienti in un dolce con farina raffinata, burro e uova dolcificato con zucchero o con una quantità di datteri tale da arrivare allo stesso livello di zucchero. Ora, mi pare evidente che chi l’ha scritto non ha mai preparato dolci con i datteri. Perchè un dolce del genere semplicemente non starebbe in piedi.

Quando si utilizzano i datteri o altra frutta seccata per togliersi la voglia di dessert, vengono utilizzate ricette del tutto diverse, apposite, molto più semplici, in cui per esempio a una base di datteri frullati grossolanamente si aggiunge burro di arachidi per farne palline o barrette, da ricoprire con cacao amaro o scaglie di cocco.

E il punto è che un dolce del genere può essere buono e appagante al punto di non avere voglia o necessità del dolce “classico”.

Se prendendo il singolo nutriente è indubbio che dal punto di vista chimico sia lo stesso indipendentemente dall’origine, rimane altrettanto vero che l’origine è importante e l’alimento nel suo complesso non ha assolutamente lo stesso effetto sui fattori di rischio.

Ho parlato della differenza tra zuccheri liberi e alimenti dolci nella loro forma integra, nel precente post, qui.

Quando si consuma l’alimento integro, in questo caso, il dattero, non si assume solo lo zucchero, ma anche tutto il pacchetto di nutrienti, dalle vitamine (salvo quelle termolabili in caso di cottura), ai minerali, fitochimici di varia natura e naturalmente le fibre.

I polifenoli per esempio, potrebbero avere un ruolo significativo nel metabolismo dei carboidrati, inibendo alcuni enzimi chiave e favorendo la traslocazione di GLUT4 alla membrana in adipociti e miociti (ovverosia favorendo la capacità di “prendere” lo zucchero in circolo da parte delle cellule muscolari e adipose).

Role of polyphenols in combating Type 2 Diabetes and insulin resistance – PubMed (nih.gov)

Polyphenols and Glycemic Control – PubMed (nih.gov)

Ed i datteri sono ricchi in composti fenolici, come dettagliato per esempio qui Polyphenolic compounds in date fruit seed (Phoenix dactylifera): characterisation and quantification by using UPLC-DAD-ESI-MS – PubMed (nih.gov) e qui Bioactive compounds from date fruit and seed as potential nutraceutical and functional food ingredients – ScienceDirect

Ancora, in vitro, sembrano poter favorire un sano microbioma, con effetti benefici sulla produzione di metaboliti batterici (e possibile effetto protettivo sulla proliferazione delle cellule cancerose) The impact of date palm fruits and their component polyphenols, on gut microbial ecology, bacterial metabolites and colon cancer cell proliferation – PMC (nih.gov) e un effetto benefico sui livelli fecali di ammoniaca e genotossici è stato misurabile anche in questo piccolo studio di intervento, in vivo, Impact of palm date consumption on microbiota growth and large intestinal health: a randomised, controlled, cross-over, human intervention study – PubMed (nih.gov)

I datteri presentano basso indice glicemico (anche se sappiamo bene che un elevato indice glicemico non è di per sé indice di un “cattivo” alimento), come misurato qui su 5 varietà Glycemic indices of five varieties of dates in healthy and diabetic subjects – PubMed (nih.gov)

Il consumo di datteri da parte di soggetti sani, nonostante il suo elevato contenuto in zuccheri, dimostra effetti benefici sui livelli di trigliceridi sierici e stress ossidativo, senza aumentare il glucosio ematico né peggiorare il pattern lipidi/lipoproteine e pertanto può essere considerato alimento che non favorisce l’aterogenesi: Effects of date ( Phoenix dactylifera L., Medjool or Hallawi Variety) consumption by healthy subjects on serum glucose and lipid levels and on serum oxidative status: a pilot study – PubMed (nih.gov)

Nel complesso, i datteri presentano proprietà antiinfiammatorie, antiossidanti e antitumorali, cosa che certamente non si può scrivere per lo zucchero da tavola. E sono ricchi di fibre e nutrienti.

Therapeutic effects of date fruits (Phoenix dactylifera) in the prevention of diseases via modulation of anti-inflammatory, anti-oxidant and anti-tumour activity – PubMed (nih.gov)

The fruit of the date palm: its possible use as the best food for the future? – PubMed (nih.gov)

A titolo di curiosità, un consumo regolare di datteri a fine gravidanza sembra favorire il travaglio, riducendo la necessità di somministrare ossitocina durante lo stesso.

Date fruit consumption at term: Effect on length of gestation, labour and delivery – PubMed (nih.gov)

Però, ovviamente, le calorie ci sono!

Ma cosa succede quando si aggiunge uno snack a base di frutta seccata e secca alla propria dieta?

Probabilmente nulla, poiché il buon potere saziante e la ricchezza in nutrienti consentono forse una inconscia regolazione dell’appetito.

The effect of the addition of daily fruit and nut bars to diet on weight, and cardiac risk profile, in overweight adults – PubMed (nih.gov)

Questo non significa che si possa abusare di datteri (cosa comunque più difficile rispetto ai prodotti confezionati e processati), né che si possa mangiare un alimento processato che contiene zucchero estratto da datteri come se si trattasse di datteri interi o frullati.

Ritorno all’inizio del post: una torta “normale, con farina bianca, uova e datteri al posto dello zucchero, non esiste.

Non funziona, non viene.

Ma se si riuscisse ovviamente nel complesso della preparazione i pochi datteri non fanno una differenza abissale rispetto allo zucchero.

Quello che di solito le persone cercano però, è un dolce diverso, che possa risultare appagante, pur avendo una maggiore densità nutrizionale e potere saziante. Ecco quindi che entrano in gioco i datteri o altra frutta e preparazioni alternative, abituando il palato a sapori meno dolci e con consistenza e potere saziante ben diversi.

E voi? Cosa ne pensate? Preparate snack o dolci a base di frutta seccata?

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