Crescere veg

Questo blog è nato 16 anni fa, quando Nicolò era piccolo piccolo, stavo affrontando il suo svezzamento vegetale, in un mondo in cui parlare di bimbi vegan sembrava impossibile o quasi. E’ stato una sorta di diario dei miei tentativi di vita a base vegetale in famiglia.

C’erano i forum. Poco dopo è arrivato facebook ed i gruppi a tema hanno preso piede, con il gruppo Genitori Veg (esiste ancora, anche se ormai poco attivo) che mi ha permesso un confronto con tantissimi altri genitori e soprattutto di conoscere e imparare con le oramai famose medica specialista in Nutrizione Silvia Goggi e la pediatra Carla Tomasini, ma anche le biologhe nutrizioniste Denise Filippin e Maria Alessandra Tosatti, e le inesauribili e competenti Anna Sarni, che studia e approfondisce ogni argomento con incredibile passione e Annalisa Malerba, con la sua esperienza di agricoltura e raccolta di spontanee (tra l’altro, con un bellissimo progetto di ospitalità in un luogo magico in Appeninno), senza ordine di gratitudine.

Sono stata fortunatissima perchè ognuna di loro ha messo a disposizione di tutto il gruppo le proprie conoscenze; e la partecipazione attiva delle madri e dei padri, con tutte le domande ed i dubbi, le difficoltà e le gioie, credo ci abbia fatto crescere tutte. Io sono cresciuta assieme a Nicolò e Zoe ed alla rete di sostegno e informazione che ho avuto la fortuna di incontrare. Ogni persona è stata speciale.

Ora Nico è in seconda liceo e Zoe in prima media. Com’è andata fin’ora? Per lo più la loro alimentazione è sempre stata a base vegetale, con mensa vegetariana alle elementari per i pasti a scuola e occasionali pasti fuori casa. Io, per scelta del tutto personale, ho deciso di non imporre mai alcuna restrizione.

Il rapporto con la mensa scolastica è stato idilliaco finchè la nostra mensa è stata quella interna, con cucina fresca, delle elementari. Nessun problema da parte del cuoco nell’adattare i pasti e non c’è mai stata a scuola alcuna discriminazione o difficoltà. Avendo i miei figli scelto liberamente, erano anche in grado di spiegarsi e condividere le loro motivazioni, non ne hanno mai sofferto, anzi. Adesso alle medie, la mensa è gestita da un fornitore esterno, il menù tipo prevede pasta in bianco e bastoncini di pesce, che talvolta per Zoe diventa pasta in bianco e patate in bianco (dietista dell’ASL, dove sei?), ma fortunatamente si tratta solo di 2 pasti a settimana e per così poco non ho voglia di discutere, si compensa ampiamente la sera a casa.

Nicolò adesso esce da solo a mangiare con gli amici ed io non ho mai dato alcuna indicazione o istruzione, ma i discorsi sul cibo, a casa, ci sono sempre stati. Senza imporre nulla, hanno assimilato discorsi su qualità ed etica e posso orgogliosamente dire che nemmeno l’adolescente ancora ha mai messo piede nella famosa catena di fast food e cerca le alternative vegetali sempre in prima battuta. Così come, in vacanza, autonomamente, cerca locali vegan da provare (cellulari e internet li conosce meglio di me, non servono istruzioni), anche per togliersi sfizi e curiosità che dove abitiamo, paesino di montagna nella provincia, è difficile soddisfare.

Entrambi si divertono con lo sport e continuano ad amare stare all’aperto, pur avendo il cellulare che chiama.

Le carenze? Ahh quelle non ci sono, c’è solo la fame da lupo con la crescita forsennata che arriva in adolescenza. La b12 è l’unico appuntamento fisso settimanale, ma in inverno prendiamo anche la vitamina D e inserisco sempre semi di lino e noci. Yogurt e bevande vegetali sono scelte tra quelle addizionate in calcio. E per qualunque dubbio sempre valido il libro di Silvia Goggi “La mia famiglia mangia green“.

Inutile sottolineare che le professioniste che ho linkato all’inizio sono tutte super e attive nel divulgare e seguire chi decide di mangiare vegetale, così come posso farlo io adesso! Quindi seguitele, piacciatele e rivolgetevi alla loro competenza per qualunque dubbio! Perchè crescere figli e figlie senza mangiare violenza, si può.

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