Pranzo con i genitori!

Domenica scorsa ho avuto i 4 nonni del topo a pranzo; ho cercato di mettere insieme i gusti un po’ disparati con qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo ci tenevo a mostrare come un pranzo vegan possa spaziare gioiosamente dall’antipasto al dolce!

In entrata ho fatto due patè, su sfoglietta al forno.

Uno era un patè alle olive, con una base ottenuta frullando il tofu, aggiungendoci le olive taggiasche (che erano in salamoia e quindi già molto salate) ed uno spicchio di aglio tritato.

Il secondo era un patè ispirato da due “maionesi” crudiste del libro “Solo crudo”, quella di anacardi e quella di avocado.

Ho frullato una tazza di noci del brasile precedentemente lasciate in ammollo per circa 5 ore, un avocado maturo, un cucchiaio di olio extravergine di oliva, un cucchiaio di lievito alimentare in scaglie, due cucchiai (anche più) di succo di limone appena spremuto, un cucchiaino di cipolla in polvere e sale e pepe.

Come primo un semplice piatto di orecchiette condite con sugo ai funghi champignon e prezzemolo.

Come secondo una buonissima torta salata ai porri! Per la pasta: 200 g di farina tipo “0”, 50 g di germe di grano, 50 g di olio extra vergine di oliva e 100 g di birra. Ho preparato la mia palla di pasta la sera prima.

Come ripieno una tazza di okara, una manciata di semi di zucca e una di semi di girasole, circa 3 porri tagliati a rondelle e rosolati brevemente. Il tutto ben amalgamato e aggiustato di sale e pepe.

Come contorno c’erano delle semplici, ma buonissime, verdure grigliate preparate dalla suocera.

Infine i dolci! Uno è stato la Prestofatto al cacao, ricetta di Vera, per cui vi rimando al suo splendido blog, ovviamente segnato tra gli amici!

E in aggiunta un gelatino fatto con banane congelate e poi frullate! Sempre idea crudista tratta da “Solo crudo”. Unico neo è veramente faticoso frullarle! O forse il mio robot non è molto potente… Bho!

Sazi, anzi sazissimi tutti e soddisfatti è stato il risultato!

Farifrittata alla barba di frate

Ahhh! Le farifrittate, gioia e cruccio al tempo stesso… Le adoro eppure non riesco mai a farne venire una uguale all’altra. In ogni caso preciso subito che a me le frittate piacciono belle massiccie, spesse e morbide. Non le frittate sottili sottili e perfettamente cotte che di solito tutti gli altri preferiscono! Dico questo per le dosi, perchè io faccio frittate spesse più di un cm (facciamo quasi 2), mentre normalmente per la farifrittata si consiglia uno spessore di mezzo cm.

Più è sottile e più è uniforme la cottura, facile girarla ecc… Ma io preferisco un bello spessore di pastoso sapore, anche se il centro ovviamente non rimane cotto come l’esterno e l’operazione, già di per sè complessa, del rigirar la frittata, si fa più ardua! In ogni caso…

Ingredienti:

-un bicchiere di farina di ceci

-un bicchiere di acqua

-due cucchiai di olio extra vergine di oliva (per l’impasto, in cottura quanto basta)

-sale, pepe e spezie a piacere

-un bicchiere di barbe di frate

Preparazione:

Fate rosolare brevemente e con poco olio le barbe di frate tagliate corto; aggiungervi poi sopra il liquido di farina di ceci (che avrete precedentemente preparato in una ciotola e poi lasciato riposare almeno un’ora).

Coprire e fate cuocere a fuoco basso; quando i bordi sembrano ben cotti e la superficie superiore non è più troppo liquida, girate la frittata! Pardon, la farifrittata!

La bontà è garantita e si risparmia una vita di torture, letteralmente, alle povere galline ovaiole…

Merendina alla frutta

Lo so che cucino solo più dolcetti atti ad usare gli avanzi, ma non sprecare il cibo è uno dei miei capisaldi in cucina…

Inoltre, per chi ha l’abitudine di sgranocchiare spesso fuori pasto o per chi, come me, si allena a preparare merendine per il pupo che lo distolgano senza sacrifici di palato dalle schifezze in commercio, queste ricette veloci, semplici e che riusano parti altrimenti da scartare sono una manna dal cielo!

Ingredienti:

-2 tazze di farina tipo 0 biologica

-1 tazza di poltiglia di frutta (io ho usato mela e arancia, garantisco sulla bontà)

-1/3 di tazza di fruttosio

-1/4 di tazza di olio extra vergine di oliva

Preparazione:

Nulla di più semplice: in una ciotola ho messo la poltiglia avanzatami dopo aver fatto due centrifugati di frutta; a questa ho aggiunto una quantità doppia di farina, il fruttosio e l’olio spremuto a freddo. Ho impastato bene con le mani per amalgamare come si deve la frutta nell’impasto.

Senza lasciarlo riposare, ho subito steso, con le mani, lasciandolo abbastanza spesso, l’impasto in una terrina. Questo perché rimane comunque abbastanza appiccicoso e difficilmente stendibile con il mattarello. Per lo stesso motivo ho semplicemente tagliato l’impasto a rettangolini con la rotella per la pizza.

A questo punto via in forno preriscaldato a 180°C per circa venti minuti.

Il risultato è una merendina, morbida, saporita, che ricorda una versione meno grassa di un pancake alla frutta, davvero deliziosa!

Chick.E.Cheez Sauce

Il merito di questa salsa-sugo è tutto del favoloso libro di Jo Stepaniak, “The ultimate uncheese Cookbook”. Che si trova in internet su Ibs o su Amazon.

Si tratta di una salsa versatile, facile da fare e veloce; testata personalmente come condimento per la pasta (avebdo l’accortezza di lasciare nella pentola un poco dell’acqua di cottura, in modo da far sciogliere bene la salsa) e come base di condimento per un panino o un toast, cui si può aggiungere le classiche foglie di lattuga, pomodoro, eccetera eccetera…

Ingredienti:

-2/3 tazza di lievito di birra alimentare in scaglie

-1/2 tazza di faina di ceci (sostituibile con altre farine)

-2 tazze di acqua

-2 cucchiai di olio extra vergine di oliva

-un pizzico di sale (si può omettere)

-1/2 cucchiaino di origano, rosmarino, timo (o quello che preferite)

-1/2 cucchiaino di cipolla secca tritata

-pizzico di pepe

-1 o 2 cucchiaini di miso

-2 o 3 cucchiaini di succo fresco di limone

Preparazione:

Mescolare in una ciotola tutti gli ingredienti (eccetto il succo di limone ed il miso), sciogliendo accuratamente i grumi.

Trasferire in una pentola e cuocere a fuoco medio, mescolando continuamente, fino ad ottenere una salsa spessa e cremosa.

Aggiungere dopo aver tolto dal fuoco il miso e succo di limone mescolando bene. Si può servire caldo, tiepido, freddo! Su pasta, patate bollite, verdure al vapore, infarcire un panino o inventare una fondue!

Cuoricini biscottini

Ormai il problema principe delle mie giornate è come smaltire l’okara fresco che mi fa le linguacce dal frigo (a quello surgelato penserò quando avrò tempo di disibernarlo)!

Così ormai lo uso anche per i dolci! In particolare i biscotti, in questa casa, vanno a ruba, perchè c’è l’abitudine di sgranocchiarne un paio dopo i pasti (oh, al posto del goccino)!

Ingredienti:

-200 grammi di okara fresco

-300 grammi di farina integrale di grano tenero

-8 cucchiai di olio extra vergine di oliva

-90 grammi di fruttosio

-una spolverata di cannella

Preparazione:

In una ciotola capiente mescolo tutti gli ingredienti, senza un ordine preciso, purchè si amalgami molto bene. La quantità esatta di farina dipende da quanto è bagnato il vostro okara, aggiustatevi fino ad avere un impasto compatto e non più appiccicoso.

A questo punto stendetelo bene, date le forme con gli stampini e posate i biscottini su carta da forno o su una teglia oliata e infarinata.

Io li ho lasciati cuocere in forno, preriscaldato, a 200 gradi per 15 minuti. Siccome però ho sperimentato personalmente che ogni forno fa di testa sua, controllate l’aspetto dei vostri biscotti e spegnete quando vi sembrano ben dorati!

Essicatore home-made!

Evviva! Era un po’ che ci rimuginavo; poi ho comprato il libro “Solo crudo”, di Sara Cargnello e Stefano Momentè, che consiglio vivamente, ed ho cominciato a sbavare al pensiero. Così quel sant’uomo del mio compagno si è rimesso all’opera: misure, chiodini, pannelli in legno e griglie recuperate da un vecchio frigorifero (come consigliato sul libro) e voilat!
L’essicatore fatto in casa!!!
In sostanza si tratta di una struttura con tre ripiani, due lampadine a generare calore in basso, dei fori per permettere la circolazione dell’aria (coperti da una retina per evitare che entrino gli insetti), che consente di essicare gli alimenti anche in inverno o quando non c’è proprio un gran bel sole…
Certo le lampadine a incandescenza non sono il massimo in termini di efficienza energetica, ma programmandosi un poco conto di riuscire ad usarlo sempre “a pieno carico”, magari un paio di volte al mese, per mettermi da parte qualche leccornia essicata e sperimentare alcune favolose ricette crudiste!
Inoltre verdure varie essicate sono eccellenti come base per sughi e conserve (per esempio sott’olio) e conservano le qualità nutrizionali di un alimento “vivo”.
Anche se non sono crudista, credo comunque che sia importante mangiare quotidianamente alimenti “manipolati” il meno possibile.
Sù sù, è facile da fare, tutti all’opera!

P.S. Il mio essicatore ha il primo ripiano molto vicino alle lampadine. Questo causa temperature anche molto alte immediatamente sopra le stesse (che superavano i 40°C arrivando a quasi 60!). Ho risolto il problema appoggiando direttamente sopra le lampadine uno spandifiamma in ghisa (praticamente è un disco in ghisa) che assorbe il calore e lo rilascia in maniera più graduale e sopratutto meno diretta!
Naturalmente per chi invece si accinge a costruire il proprio essicatore consiglio di aumentare lo spazio tra lampadine e primo ripiano, pur rimanendo comunque valida l’idea di un diffusore più omogeneo del calore come lo spandifiamma…

Sformato di okara e broccoli

Ehhh, sempre okara… Ma bisogna pur farci qualcosa no? Il mio, se non si fosse capito, è un caldo invito a passare tutti ai latti vegetali (qualora non foste vegan) e soprattutto ad autoprodurli!!! J

Inoltre è vero che chi non fa latte di soia o tofu può indispettirsi, ma è altrettanto vero che chi invece li produce deve trovare continue idee per utilizzare l’okara! Definirlo scarto è riduttivo: è ancora ricco di proteine, Sali minerali e fibre!

Ingredienti:

-200 grammi di okara fresco

-200 grammi di panne raffermo ammolato e poi strizzato

-150 grammi di broccoli cotti al vapore

-1 spicchio di aglio

-1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva

-sale, pepe e paprika a piacere

Preparazione:

E’ sufficiente amalgamare bene l’okara al pane ed ai broccoli schiacciati in poltiglia. A questo si aggiunge l’aglio, tritato o schiacciato, l’olio e le spezie.

Una volta messo il composto in una terrina si può infornare subito a 200 gradi per una mezz’ora.

Lo sformato è molto più saporito e di giusta consistenza se si ha il tempo di lasciarlo stiepidire; o meglio, riscaldato il giorno dopo!

La ricetta è veloce da fare, ma saziante e ottimo secondo o contorno.

Pannolini lavabili


Credo sia dovere di tutti cercare di ridurre il volume dei propri rifiuti. Per un genitore questo implica affrontare la questione pannolini: ogni bimbo ne “produce” letteralmente una montagna!

La produzione dei pannolini è fortemente dispendiosa in termini di acqua ed energia, inoltre i pannolini sono prodotti con sostanze plastiche non biodegradabili ed altamente inquinanti, per non parlare dei gel che vengono inseriti nell’imbottitura (in modo da fare pannolini sempre più sottili) che trattengono la pipì, ma sono accusati di essere nocivi e certamente irritanti per la pelle del bambino.

Esistono dei pannolini ecologici, che sono (in Italia) i Moltex e i Naturaè, parzialmente biodegradabili i primi, completamente i secondi ed entrambi non sbiancati con cloro. Non sono poi tanto più cari di un qualunque altro pannolino di marca. Ma sono pur sempre prodotti usa e getta, che andrebbero quindi limitati per quanto possibile.

La scelta migliore appare dunque quella dei pannolini lavabili. Sono cari, ma si riusano appunto infinite volte, ammortizzando presto il costo, si riduce di mooolto la quantità di rifiuti prodotta dalla famiglia e sono ottimi per la salute della pelle del bambino.

Io non sono riuscita ad usare i classici ciripà, in cotone biologico con mutandina plastica da mettere ancora sopra, perché veramente un po’ scomodi. Ho optato per la soluzione dei pannolini tipo Kooshies, che hanno un “ripieno” di cotone assorbente che va inserito all’interno del pannolino; questo è rivestito di un materiale che impedisce la fuoriscita di liquidi e si mettono e chiudono come un normale pannolino, con il velcro oppure con dei bottoncini a clic-clac.

Ho scelto quelli modello taglia unica, che permettono di risparmiare parecchio essendo utilizzabili a lungo. Non vanno bene per i primissimi mesi, quando il bambino è molto piccolo, ma un buon compromesso può essere quello di usare gli usa e getta ecologici i primi mesi (quando tra l’altro le pupù sono più liquide e frequenti) per passare ai lavabili appena le dimensioni lo consentono. Altrimenti esistono comunque pannolini lavabili di tutte le taglie!

Per eliminare più facilmente la pupù è possibile appoggiare nel pannolino una speciale velina biodegradabile, che al momento del cambio va semplicemente gettata (con eventuali sorpresine) nel WC.

Veniamo ai numeri: io ho 13 pannolini e solo la notte uso un pannolino usa e getta ecologico. Così facendo riesco a fare una lavatrice, MEZZO CARICO, a giorni alterni, per i pannolini. Questi infatti andrebbero lavati separatamente dal resto del bucato, a 60 gradi (ma ogni tanto faccio meno) e senza detersivo, perché i saponi cerano i tessuti pregiudicandone la capacità di assorbire i liquidi. Al posto dell’ammorbidente (questo vale per tutto il bucato) basta usare una soluzione di acqua e acido citrico al 10 o 15%, chè è economica ed ecologica!

Tengo una bacinella con dell’acqua ed un poco di detersivo vicino al fasciatoio, in cui metto in ammollo i pannolini sporchi in attesa di essere lavati. In lavatrice invece metto solo uno sbiancante-igienizzante ecologico a base di per carbonato.

Io mi trovo molto bene ed è una soluzione che consiglio a tutti.

I siti da cui mi sono fornita sono:

www.ecobaby.it

www.pocket-bots.com

Insalata di cavolo

Questa è la stagione di cavoli, cavolfiori, cavoli-verza… Ma sono così buoni e fanno così bene che sarebbe un peccato non approfittarne e non mangiarli in tutte le salse!

Anche crudi, ovviamente!

Ingredienti:

-1/4 di cavolo verde di medie dimensioni

-100 grammi di tofu affumicato

-un cucchiaio di semi di girasole

-un cucchiaino di gomasio

-un cucchiaino di semi di lino macinati

-una tazza di germogli di alfa-alfa

-un cucchiaio di aceto

-un cucchio di olio extra vergine di oliva

-un cucchiaino di senape a grani interi

Preparazione:

Tagliate il cavolo a striscioline sottili ed il tofu a cubetti. Metteteli in una insalatiera ed aggiungeteci i germogli.

A parte in una tazzina fate “sciogliere” la mostarda con l’olio e l’aceto.

A questo punto potete unire gomasio e lino. Mescolate bene bene et voilat!

Bella saziante, quasi una cena leggera completa!

Biscotti di okara e miglio

Ho sempre il “problema” di smaltire l’okara. E il moroso ha una perenne voglia di qualcosina di dolce dopo cena (e se è a casa a merenda), così devo cercare soluzioni sfiziose, ma leggere e sopratutto, sane.

Questi biscottini sono perfetti!

Ingredienti:

-200 grammi di okara fresco

-150 grammi di farina integrale di grano tenero

-70 grammi di fruttosio

-1 cucchiaino di lievito vanigliato (opzionale)

-4 cucchiai di olio extra vergine di oliva

-1 tazza di miglio soffiato

Preparazione:

In una ciotola mescolate la poltiglia di okara assieme a tutti gli ingredienti tranne il miglio. Dovreste ottenere un impasto abbastanza compatto, ma che si riesce a impastare con il cucchiaio. Se necessario aggiungete poca acqua; io non devo farlo, ma dipende da quanto è “bagnato” il vostro okara!

Quando l’impasto è ben amalgamato va lasciato a riposare in frigorifero per un’oretta.

Passato questo tempo preriscaldate il forno a 180°C e preparate una teglia infarinata o carta da forno.

Aggiungete all’impasto la tazza di miglio soffiato e impastate con le mani. Stendete l’impasto appiattendolo con le mani, poi cospargetelo con poca farina per renderlo meno appiccicoso e poter usare il mattarello.

Quando è ben steso tagliatelo con gli stampini per biscotti o semplicemente con la rotella e infornate a 180°C per 20 minuti. Il mio forno è a gas e non ventilato, quindi i tempi di cottura potrebbero variare parecchio in condizioni diverse! Tenete d’occhio i vostri biscottini fino a quando non saranno ben dorati ed inizieranno a scurirsi sui bordi!

Sono veramente buoni!

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