Bella la nuova skin, ero passata di corsa ma volevo farti i complimenti per tutto il lavorone che fai, tra mille siti, e per il nuovo status dell'erpetologo! Un abbraccione!
Il pelobate fosco! Digli – all'erpetologo, non al pelobate – che potrebbe anche pensare di fare il fotografo, ho visto degli scatti davvero belli e sicuramente non facili da realizzare. Bravo. Mi sento abbastanza legato a lui – al pelobate, non all'erpetologo – essendo normalmente presente qui nella mia zona (Valli del Mincio). Così come la rana di Lataste. Ciao.
@Marco: allora verremo a trovarti! La latastei è stata oggetto della tesi di dottorato dell'erpetologo e il pelobate della mia tesi di laurea (galeotto fu il pelobate, tra l'altro) 😉
Allora consideratevi invitati, sarete benvenuti! Ci direte il periodo più propizio, immagino fine inverno/inizio primavera. Fai sapere all'erpetologo queste sigle, lui saprà decodificarle: ZPS IT20B0009 e SIC IT20B0017 (dove abitiamo), ma anche ad esempio SIC IT20B0012 (dove siamo stati domenica), tutte zone in cui è abbastanza comune la presenza di quei due anfibi. P.S. Per noi, galeotte furono alcune cicogne, che avevamo il compito di alimentare quotidianamente.
Fai sapere all'erpetologo che chissà che non ci siamo incontrati a qualche convegno quando ero ancora una studentessa: in illo tempore feci la tesi della triennale nelle Zone Umide di Margherita di Savoia, sicuro che le conosce! Quando ho visto la foto sul suo sito di lui immerso fino alla vita nella palude, mi sono ricordata i bei tempi andati!! Tra l'altro abbiamo proprio lo stesso identico curriculum (anche io biologa evolutiva) anche se poi io sono andata sul marino, le acque salmastre non mi sono piaciute troppo 🙂
Isabella Siciliano - biologa nutrizionista 
Bella la nuova skin, ero passata di corsa ma volevo farti i complimenti per tutto il lavorone che fai, tra mille siti, e per il nuovo status dell'erpetologo! Un abbraccione!
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Il pelobate fosco!
Digli – all'erpetologo, non al pelobate – che potrebbe anche pensare di fare il fotografo, ho visto degli scatti davvero belli e sicuramente non facili da realizzare. Bravo.
Mi sento abbastanza legato a lui – al pelobate, non all'erpetologo – essendo normalmente presente qui nella mia zona (Valli del Mincio). Così come la rana di Lataste.
Ciao.
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@Marco: allora verremo a trovarti! La latastei è stata oggetto della tesi di dottorato dell'erpetologo e il pelobate della mia tesi di laurea (galeotto fu il pelobate, tra l'altro) 😉
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Allora consideratevi invitati, sarete benvenuti! Ci direte il periodo più propizio, immagino fine inverno/inizio primavera.
Fai sapere all'erpetologo queste sigle, lui saprà decodificarle: ZPS IT20B0009 e SIC IT20B0017 (dove abitiamo), ma anche ad esempio SIC IT20B0012 (dove siamo stati domenica), tutte zone in cui è abbastanza comune la presenza di quei due anfibi.
P.S. Per noi, galeotte furono alcune cicogne, che avevamo il compito di alimentare quotidianamente.
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Fai sapere all'erpetologo che chissà che non ci siamo incontrati a qualche convegno quando ero ancora una studentessa: in illo tempore feci la tesi della triennale nelle Zone Umide di Margherita di Savoia, sicuro che le conosce! Quando ho visto la foto sul suo sito di lui immerso fino alla vita nella palude, mi sono ricordata i bei tempi andati!! Tra l'altro abbiamo proprio lo stesso identico curriculum (anche io biologa evolutiva) anche se poi io sono andata sul marino, le acque salmastre non mi sono piaciute troppo 🙂
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